Per tutti i membri della Comunità dei Figli di Maria di Nazareth è stato un momento fondamentale, vissuto come libero e consapevole consenso per "un'appartenenza totale e per sempre al Signore" il quale si è fatto conoscere e ci ha donato per sempre la sua Misericordia nella sua Chiesa. La consacrazione in comunità con la quale ognuno dona se stesso interamente al Signore, nasce dall'esigenza di vivere in pieno come risposta grata e di amore l'accoglienza del proprio battesimo. Questo senza rimandi o ritardi, consapevolmente e in modo comunitario (cfr. Ef 4,1ss). È un'adesione all’iniziativa della chiamata di Dio: per grazia siamo stati chiamati in Cristo alla salvezza, chiamata che consiste anche nel custodire e perfezionare e far crescere in noi il dono ricevuto (Ef 1,3-14) a gloria di Dio e per il bene dei fratelli. Ogni vocazione è insieme una scelta provvidenziale di Dio e il frutto di una nostra attenta ricerca di Dio per una misteriosa e divina attrazione. Sicuramente le vie per giungere al “Dio Santo” e alla sua Santità sono tante ma sempre ci portano al contatto con Lui all’interno di una nazione santa, in una comunità di consacrati (cfr. 1Pt 2,5) e in un Corpo Vivo, tempio dello Spirito Santo: ivi siamo impegnati e stimolati a tendere alla perfezione senza soste e in continuo cammino. La santità si adegua al Dio infinito, ma da Lui siamo attratti. Venendo meno la verità dell’appartenenza a un popolo di consacrati viene meno la verità della consacrazione che per sua natura (come suggerisce la parola con-sacrazione) è comunitaria e convocante: vive ed esiste in un Corpo Vivo e in questa unità e carità continua oltre la morte (anche con veri doveri di suffragio da parte della comunità sulla terra) nella luce della comunione dei Santi. La consacrazione è un atto divino che chiede sempre in un qualche modo il nostro consenso. Attraverso questa adesione consapevole una persona, anche per la preghiera della Chiesa, viene ad appartenere definitivamente al culto e al servizio di Dio con il cuore e con la vita. Questo atto personale e convocante include tutta la vita ed è comune a tutti i membri della comunità. Dal momento della consacrazione questa vocazione diventa l’impegno fondamentale della vita e tutta la raccoglie in un’unica adesione immediata e continua a Gesù. Fare la consacrazione nella comunità significa prima di tutto assumere con atto libero e personale l’impegno della propria perfezione nell’accettazione continua della volontà di Dio (cfr. Sal 39), aperti sempre alla divina carità (cfr. 1Cor 13) per iniziare consapevolmente una liturgia perenne con tutta la propria vita (Cfr. Rom 12,1-ss) sospinti dall’eucarestia ecclesiale. Le promesse collegate alla consacrazione sono piccoli impegni, però esprimono che il desiderio suscitato in noi è diventato una ferma risoluzione di distaccarci dai nostri egoismi e di scegliere Dio come l’unico nostro Signore. Esse hanno una funzione ascetica cioè educativa della nostra debole natura: permettono che la nostra vita sia realmente orientata a Dio, che siamo costanti e, come è richiesto da tale proposito, che ogni nostra giornata abbia un certo ordine nel primato della carità verso Dio e verso il prossimo. Le promesse infatti si pongono sulla linea dei voti graditi al Signore e sostenuti dalla sua grazia: dicono quindi un’alleanza fondata in definitiva sulla fedeltà di Dio. I voti e le promesse nella fede della Chiesa si pongono come una via di grazia supplementare e particolarmente efficace verso la perfezione e la santità. Ci consacriamo a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, affidandoci a Maria Santissima, non individualmente, ma in una comunità nella Chiesa, Corpo di Cristo. Ognuno rimarrà nello stato di vita cui è stato chiamato e per la consacrazione ricevuta, in essa si impegnerà a vivere un’unione con Dio sempre più intima e vera, un costante orientamento a Lui, in una trasparenza senza difesa là dove si trova, nella casa, nella famiglia e negli ambienti diversi con una testimonianza umile ed autentica di fede e carità pronta anche all’annuncio semplice e coraggioso della parola di Dio, con la testimonianza di vita rendendo conto della propria speranza. La vita fraterna, l’esercizio delle virtù e l’orientamento dei consigli evangelici (nel primo ramo) e la professione di speciale consacrazione (nel secondo ramo) testimoniano Dio al mondo, poiché siamo certi che il Signore agisce in noi poco a poco, trasformandoci fino a renderci conformi all’immagine del suo Figlio, Cristo Signore che è lo Sposo che viene.