Siamo un Cenacolo della Romagna, della Diocesi di Faenza. Il nostro cammino è iniziato nei primi anni ’90. È stato per ciascun fratello e sorella una vera chiamata del Signore a conoscerLo, ad amarLo e servirLo in modo più degno e consapevole, in questo cammino. È Lui che ci ha scelti e ci ha chiamati insieme, in un’alleanza d’amore reciproco e di gioia profonda. Vi abbiamo trovato una vera guida spirituale, abbiamo compreso il senso della vita; crescendo sempre di più in un ascolto più attento: di Dio e delle persone. Ci siamo aperti ad un’intimità con Dio nella preghiera: liturgica, comunitaria ed in particolar modo nella preghiera personale; ci siamo avvezzi a gustare la Parola di Dio, e ciò che si gusta è più facile anche da vivere. Abbiamo trovato il luogo dell’appartenenza, dell’accoglienza, dello stare bene insieme, della crescita nell’amore. Nessuno di noi è “arrivato”, stiamo camminando cercando di sotterrare sempre più a fondo il “nostro io” egoista e farlo divenire per noi e per gli altri fonte di comunione. Tuttavia siamo consapevoli che l’appartenenza alla Comunità non è un fossilizzarci in essa, non è un legame esclusivo fra di noi, ma è un trampolino verso tutta la Chiesa e verso l’intera umanità. Essere qui riuniti, oggi in questa nostra Festa del Vangelo è motivo di lode a Dio per il dono della Comunità e dei fratelli. Ogni componente del nostro Cenacolo ha una sua storia personale che l’ha fatto approdare a questa sponda. Ecco alcune testimonianze: Maria: conosco la Comunità da tredici anni. Mi trovavo in un dolore tremendo, troppo grande da affrontare da soli: la perdita di un figlio. Volevo capire il perché di questa disgrazia e, parlando con Carla, una persona che era nello stesso dolore (i nostri figli erano insieme quella sera quando successe l’incidente) mi disse che aveva conosciuto un gruppo di persone che si incontravano una sera alla settimana per pregare e leggere la Parola di Dio. Dopo una indecisione iniziale decisi di andare. È stata la mia salvezza. Il dolore si affrontava con più serenità e consapevolezza Gesù si è fatto sentire vicino come non mi era mai successo: mi sentivo protetta e la vita quotidiana, specialmente in famiglia, pian piano cambiava: il modo di pensare e di vedere le cose, nell’affrontare le prove senza più arrabbiarsi e tormentarsi per un nulla. Purtroppo la mia famiglia non condivideva con me questo cammino, ma sentiva che io cambiavo, in meglio il mio atteggiamento. Qualche volta mi sono sentita dire: - Da quando vai al gruppo e preghi sei diventata più buona! La Comunità ci accompagna, si sente l’aiuto di tante persone che pregano per noi, tutte persone stupende con cui ci si può confidare, senza essere giudicati e da cui si possono ricevere consigli sicuri: il nostro sacerdote don Giampaolo, le care sorelle di San Giovanni, i componenti del nostro Cenacolo, i nostri padrini e madrine. Ma è soprattutto la Parola di Dio che sostiene e conforta; come vorrei che tutti la conoscessero, cominciando dai bambini, nelle scuole e nelle famiglie, come si fa in Comunità: crescerebbero senza odio, ma con tanto amore e più serenità. Giuliana: anch’io da diversi anni frequento la Comunità: fu un richiamo irresistibile, nel quale ho riconosciuto il dono che aspettavo per mettermi alla sequela del Signore accompagnata dall’esperienza di altri fratelli che erano già in cammino per condividere l’amore di Dio attraverso la sua Parola che ogni giorno ci interpella e ci plasma. Il nostro sacerdote don Giampaolo ci esorta a tenere gli occhi fissi su Gesù che è l’unica Via, la sola Verità, la vera luce del mondo. La nostra Madre Maria di Nazareth ci protegge e ci guida perché regni fra di noi l’unità, l’umiltà, la fiducia reciproca e l’amore fraterno. Liliana: da molto tempo cercavo qualcosa o qualcuno che mi desse il Signore più concretamente, qualcosa che in Parrocchia non trovavo: mi sentivo stretta e non completamente soddisfatta; sentivo che il Signore mi sollecitava interiormente ad incontrarLo più da vicino. Finché un giorno mi portò a conoscere un gruppo (di preghiera, pensavo) che si riuniva, sì, a pregare, ma anche a leggere la Parola di Dio. Cominciai così a partecipare e fui subito attratta dalla struttura dell’incontro, dal programma che ci arricchiva sempre più, ma soprattutto dal fatto che dei fratelli e sorelle pregassero con me: non avevo mai pregato, al di fuori della Messa domenicale, assieme ad altri. E continuai a frequentare una sera la settimana, anche se mio marito Franco mi metteva in guardia che non fosse un setta o qualcosa di peggio. Più avanti poi anche lui incominciò ad accompagnarmi. Fu proprio la Festa del Vangelo del 1992, alla quale partecipammo insieme, che ci tranquillizzò e ci aprì la mente e il cuore al dono che il Signore ci stava facendo. Da allora per grazia di Dio e nonostante le nostre debolezze, siamo stati fedeli ed oggi testimoniamo quanto il Signore ci abbia colmato dei suoi doni che non sono quelli che il mondo ci propone per farci felici: il mondo può dare felicità, ma solo Dio dona la gioia che profonde dal suo Spirito. Carla: la Comunità mi ha aiutata e mi aiuta a diventare una cristiana più consapevole, mi ha istruito nella fede, nella verità del Vangelo, nel valore dell’appartenenza alla Chiesa. Al momento in cui l’ho incontrata (un momento particolarmente doloroso) mi sono sentita abbracciata, sorretta, ho capito il vero senso della vita, tanto da accettare la morte di un figlio come un disegno del Signore, e non come castigo. La Comunità ci dà tanto, ma è necessario anche dare: è ingratitudine ricevere solamente. Purtroppo sono la sola della mia famiglia che frequenta e questo mi addolora; è bello quando a questo cammino partecipa tutta la famiglia! Ma ringrazio il Signore ogni giorno per averLo incontrato in questa Comunità.
Per il Cenacolo di Romagna: Liliana Mazzarra