Conclusione

Le verità fondamentali che abbiamo esplicitato, indicano chiaramente il flusso della grazia e dello Spirito Santo di Dio, fin dal momento dell’Incarnazione. Senza perdere tempo e “in fretta” si vuole visitare una famiglia, perché sia santa e sia santo il frutto del grembo. La Vergine Madre, nella potenza dello Spirito, è sospinta a farsi presente. Un servo della Parola viene preparato, accolto e custodito perché sia il dono “essenziale di Dio” per preparare al Signore un popolo ben disposto. Gli sposi santificati secondo il disegno di Dio, la verginità consacrata e feconda nella potenza dello Spirito, il bimbo accolto e preparato a custodire e servire la Parola fino a diventare annunciatore e apostolo, come vorrà il Signore, sono queste le realtà immediatamente presenti nel Nuovo Testamento in una pastorale essenziale e di comunione, nei diversi stati di vita, “perché il mondo creda” (cfr. Gv 17). Il Signore Gesù, nei discorsi di invio missionario per entrare nelle case d’Israele e la Chiesa nascente che si ritrova “al tempio e nelle case”, confermano questa spinta “urgente” dello Spirito di Dio, senza dispersioni di forze. Le case e le famiglie sono l’attenzione degli apostoli, per divina volontà, e la “rete ecclesiale” della Chiesa nascente è descritta, "quasi a filmato" anche nell’ultimo capitolo della lettera ai Romani di san Paolo. L’apostolo delle genti, nei suoi saluti, non si distrae e i credenti sono chiaramente “quelli della casa”, che diventa Chiesa, mentre lo Spirito Santo del Cenacolo “fiorisce nelle case”, là ove si generano i santi di Dio, ivi consacrati, separati e custoditi per il Signore, con quanti in ordine a Lui qui convengono, chiamati, raccolti, e riuniti stabilmente nel suo Nome. Se così è nata la Chiesa, possiamo ben sperare, che nonostante l’apostasia silenziosa, di cui ha ripetutamente parlato il Santo Padre Giovanni Paolo II, possa ben rinascere come Chiesa del Signore, senza dispersioni di forze. Certamente il lavoro di semina così essenziale, chiede speranza e pazienza e soprattutto fede nella potenza del Seme divino seminato famiglia per famiglia, e nella quotidianità silenziosa e feriale ma feconda della casa di Nazareth. Questo lavoro degli operai di Dio, che accettano di faticare ogni giorno per la sua messe, è vincente: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” (cfr. Ro 8,31). In questa comunione dei diversi stati di vita, si è cementata la Comunità dei figli di Maria di Nazareth, suscitata dallo Spirito Santo fin dal 1969. Nel ritrovarsi insieme nel Nome del Signore, nelle case e nella Chiesa, sposi e vergini consacrate insieme al Sacerdote incaricato dal Vescovo, hanno accolto una nuova esperienza di "vita comune e comunitaria" per custodire tra le mura domestiche il primato di Dio e della divina Parola. Confidiamo che lo Spirito del Signore, che ancora è acqua zampillante per la nostra sete, susciti sempre vocazioni sante per la gloria di Dio e il bene dei fratelli. Amen.