Misteri

I primi Misteri della gioia:
L'Annunciazione a Maria e la visita a Sant'Elisabetta (LC 1,28-47)

“ I ”

I giorni di cui si parla all’inizio del Vangelo di Luca (Lc 1,39) sono quelli della pienezza di grazia e di gioia: “«Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine»” (Lc 1,28-33). Segue il consenso della giovane vergine: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Allora la potenza dell’Altissimo scende con la sua ombra su Maria Vergine Sposa: vergine e madre diventa e rimane. Come dice la liturgia orientale (cfr. Inno Akatistos), Ella concilia gli opposti (in un mondo in cui la donna continua a fuggire verginità e maternità). Veramente avvengono “cose dell’altro mondo” e trova esaudimento la preghiera del profeta: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti” (Is 63,19b). L’Emanuele è veramente con noi, e “se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” (cfr. Ro 8,31). Il cielo s’incontra con la terra, e la terra è abbracciata dal cielo di Dio, e dal Santo, ma la Madre del Signore non proclama ancora il suo inno di lode; non si è ancora pienamente liberata la grandezza del Signore, e le promesse di Dio fatte ai padri per la discendenza di Abramo, non hanno ancora pienamente manifestato il suo potente soccorso per sempre (cfr. Lc 1,54). Finalmente poi, una famiglia soccorsa, percepisce la pienezza della benedizione e, sentendosi benedetta, benedice il Santo.