I primi Misteri della gioia:
L'Annunciazione a Maria e la visita a Sant'Elisabetta (LC 1,28-47)
“ IV ”
Finalmente Maria, la Madre del Signore, esprime il suo Magnificat, come cantico di lode benedicente, invitando tutte le famiglie della terra a partecipare alla sua pienezza di grazia: "Tutte le generazioni infatti mi chiameranno beata". Inizia "in germe" una grande liturgia eucaristica di puro ringraziamento, che si vuole dilatare verso ogni villaggio per la benedizione rigenerante che vuole scendere ormai su ogni casa “per Abramo e per tutta la sua discendenza per sempre”. Da questo momento, nel Vangelo “si rivela la giustizia di Dio, di fede in fede, come sta scritto: il giusto vivrà mediante la fede” (cfr. Ro 8,17). Il disegno di Dio, ora si rivela nella sua pienezza e si manifesta. La famiglia, attaccata dal serpente antico fin dal principio, ora è rivestita di “potenza di Dio per chiunque crede” (Ro 8,16) e Maria Santissima porta la beatitudine della fede, per credere al compimento delle divine promesse e di ogni parola di Dio (cfr. Lc 1,15). Nella lode del cantico mariano veramente “sovrabbonda la ricchezza della Parola del Signore” (cfr. Col 3) e il suo disegno di Sapienza e di Amore si manifesta, come deve rivelarsi pienamente in ogni casa e famiglia. La creazione di Dio sembra ripartire da capo: con questa presenza di grazia, e col frutto del grembo santificato, tutto è buono come al principio, e i figli di Dio luminosi possono brillare con gioia piena per Colui che li ha creati, in una liturgia di divino abbandono, ciascuno nella sua particolare e distinta vocazione. Tutti dicono: “Eccoci, Signore”, mentre come un cuore solo e un’anima sola vogliono “servire” nella casa e per la casa il disegno di Dio. Infatti: “Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua” (Lc 1,56). Distinte case, distinte vocazioni, in un unico divino disegno, per servire tutti, anche da parte del piccolo Giovanni Battista, l’unica Salvezza: Gesù, Salvatore.