1° impegno

1° impegno

Prometto di :
impegnarmi in un ascolto quotidiano della Parola di Dio in lettura continua, seguendo il brano di “lectio divina” indicato nel calendario di Comunità.

Dalla S. Scrittura:

“… Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv 5,24).

Dallo Statuto:

1.1) “… Essi, risvegliati alla fede dall’ascolto assiduo e globale, personale e condiviso della Parola di Dio…”.

1.4) “La Comunità ed i suoi membri si riconoscono membra di Cristo nella Chiesa cattolica, al cui mistero vogliono fermamente e perfettamente aderire: accolgono con obbedienza di fede tutta la Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione, e con docilità gli insegnamenti del suo Magistero, per partecipare sempre più intensamente alla sua vita e alla sua missione…”.

2-4-1) “Il consacrato ogni giorno, con fede ed umiltà legge e medita la Sacra Scrittura; ascolta la Parola del Signore presente per accoglierla quale proprio nutrimento con l’impegno di conformare tutta la vita alla Parola ascoltata.

La Comunità introduce i consacrati ad una lettura integrale e continua del Vangelo e della Sacra Scrittura, ritenendo fondamentale l'ascolto docile e fedele per entrare in un dialogo vivo con il Signore, che parla attraverso il testo sacro, e per accogliere fruttuosamente la Parola di Dio attraverso i brani scelti dalla Chiesa per l'Eucaristia, particolarmente quella domenicale. Ai consacrati è proposto un calendario di letture quotidiane”.

 

Riflessione:

- Prometto di impegnarmi in un ascolto quotidiano

L’ascolto della Parola di Dio ci apre ogni giorno alla rivelazione di Dio che in questo modo è all’opera nella nostra vita e per la nostra salvezza. La più fondamentale convinzione di fede che guida l’ascolto è questa: se nella preghiera l’uomo parla a Dio, prima ancora, attraverso la lettura, Dio parla all’uomo. Il dialogo con Dio inizia con l’ascolto. Il dialogo si radica nella convinzione che “Dio ora mi parla”. Questo mi pone nell’attitudine biblica fondamentale: ascoltare. Di lì sgorga il rapporto religioso: infatti solo attraverso la parola qualcuno diventa per me persona. L’ascolto della sua Parola è il dialogo stupendo in cui Dio mi pone come suo interlocutore; mi rivolge la sua parola e io gli posso rispondere.

L’ascolto è accompagnato da un forte desiderio di incontro con Dio. Infatti il seme della Parola vuole essere accolto in un terreno ricettivo, sulla linea della parabola del seminatore, perché lo Spirito Santo che l'ha ispirata vi produca frutti di conversione. Bisogna inoltre che l’ascolto si situi in un clima orante. La preghiera a sua volta esige un pacato sforzo di raccoglimento: non è possibile mettersi in “religioso ascolto” se non in un clima di silenzio e di calma interiore, che faccia confluire nell’ascolto tutte le energie, non solo la testa, ma pure il cuore.

La modalità dell’ascolto è quotidiana, cioè dedicando ogni giorno un tempo prestabilito, non seguendo la nostra voglia o la non voglia, mettendo questo impegno davanti alle altre occupazioni; inoltre è definito con questi aggettivi (v. 1.1 Statuto): assiduo, cioè con costanza, dedicando tempo, faticando, sapendo aspettare. “Quanto più si è assidui nel leggere la Scrittura, tanto più ricca è l’intelligenza che se ne ha; come avviene per la terra che, quanto più si coltiva, tanto più produce” (S. Isidoro, Uff. lett. 4 aprile); globale, cioè di tutta la Parola di Dio che abbiamo a disposizione, con un ordine e delle priorità; personale, cioè nella solitudine con Dio davanti al quale non ci possiamo nascondere e siamo insostituibili; condiviso, cioè ascoltando insieme con altri, nella proclamazione della sacra Liturgia, riflettendo con qualche fratello, ad ogni modo sapendo che possiamo ricevere la Parola di Dio solo nella Chiesa.

A tutti i consacrati è richiamata la necessità di uno spazio di almeno 15 minuti al giorno.

 

- … della Parola di Dio…

Si ascolta la Parola di Dio nel libro della Sacra Scrittura o Bibbia, trasmesso a noi dalla Chiesa. La Sacra Scrittura è parola di Dio in quanto riconosciuta dal Magistero della Chiesa scritta per ispirazione dello  Spirito Santo. Anche la sua interpretazione spetta esclusivamente al Magistero della Chiesa (Per “la Bibbia parola di Dio”, v. Cei, “Incontro alla Bibbia” cap. terzo pagg. 87-104). Il contatto con la Parola di Dio nella Sacra Scrittura è il contenuto e il sostegno fondamentale della preghiera dei consacrati, perché attraverso la parola rivelata il Signore fa conoscere Se stesso, la sua volontà, i suoi interventi di salvezza. È pertanto il mezzo di un incontro personale con Lui, nella adesione e nella riconoscenza; è il luogo di effusione dello Spirito Santo ed è la necessaria preparazione all’Eucaristia e agli altri sacramenti.

Ai consacrati è raccomandato di conservare lo spirito di preghiera e di non ridurre il contatto con la Sacra Scrittura ad una ricerca o ad uno studio, anche se questi rimangono un dovere necessario e serio  specialmente quando si è chiamati a compiere un servizio verso i fratelli. Non ci si fermi però al "libro": la Parola scritta deve condurre a Dio e a Gesù Cristo, la Parola vivente che si è fatta carne. “La Sacra Scrittura cresce con chi legge” (S. Gregorio Magno). È la Parola del Signore che ha risvegliato la nostra fede, ci ha rivelato il progetto d’amore che Dio ha per tutti, ci ha chiamati alla sequela di Gesù, ci ha convocati e riuniti in una famiglia spirituale. Pertanto l’ascolto della Parola diventa l’elemento fondamentale del nostro cammino di fede.

-      … in lettura continua,…

Leggere “tutta” la S. Scrittura è un modo chiaro per rispondere all’iniziativa del Signore, senza lasciare cadere a vuoto nessuna delle sue parole. La Sacra Scrittura è letta “integralmente”, cioè senza tralasciare nulla, nessuna parte, nessuna frase che possa essere giudicata poco comprensibile o poco importante ( Is. 55,11: “Ogni parola uscita dalla mia bocca non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata”); e “in lettura continua”: la Sacra Scrittura, per noi, non va letta a pezzi, ma tutto il testo, capitolo per capitolo, con un ordine e delle priorità, indicate dalla Comunità.

-      … seguendo il brano di “lectio divina”…

L’espressione “lectio divina” è pressoché intraducibile nel linguaggio moderno. È più facile tentare una descrizione. Ecco un tentativo (L. Bouyer): “È una lettura personale della Parola di Dio, mediante la quale ci si sforza di assimilarne la sostanza; una lettura che si fa nella fede, in spirito di preghiera, credendo alla presenza attuale di Dio che ci parla nel testo sacro, mentre ci si sforza di essere noi stessi presenti, in spirito di obbedienza e di completo abbandono, alle promesse come alle esigenze divine”. Il brano quotidiano della “lectio” è un legame di unità fra tutti i membri della Comunità. Oggi possiamo affermare che la “lectio divina” è un atto di obbedienza al Sommo Pontefice, per i chiari ed espliciti orientamenti pastorali che egli  ha recentemente donato alle comunità e alle famiglie cristiane entrando nel terzo millennio (v. NMI nn. 39 e 40).

-      … indicato nel calendario della Comunità.

Il calendario di Comunità, assunto dalla "Piccola famiglia dall'Annunziata", propone la lettura continua e quotidiana della Sacra Scrittura, con tre brani: uno di “lectio divina” (in grassetto); uno di “lettura integrata”; una, più lunga di un capitolo circa, di “lettura continua fiume”, per permettere di leggere, nel tempo, tutta la S. Scrittura. (Mostrare e spiegare il calendario biblico comunitario).

Domande:

  • Hai sperimentato finora un ascolto personale della Parola di Dio nella Sacra Scrittura?
  • Come sei riuscito a trovarne le condizioni fra le occupazioni della tua giornata?
  • Trovi difficile leggere da solo la S. Scrittura?
  • Di quali approfondimenti hai bisogno?

Riferimenti:

  • Scheda n. 21 per la formazione
  • Dal Notiziario n. 72: - pag. 3: La Sacra Tradizione
  • Dal Notiziario n. 79: - pag. 5: Card. C. M. Martini, Come leggere i Vangeli;
    • 7: p. A. Gasparino, L’ascolto dopo la comunione.
  • Giovanni Paolo II, NMI nn. 39-40.
  • Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 131-132.
  • CEI, Incontro alla