3° impegno

Prometto di
dare fedeltà alla Liturgia delle Ore con la recita di Lodi e Vespri (o altra ora del Breviario) in unione spirituale alla lode e all’offerta del Sacrificio Eucaristico.

Dalla S. Scrittura:

“In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito” (Ef 6,18).

Dallo Statuto:

2.4) “Maria è modello per tutti i consacrati nell’accogliere con fede la Parola consegnandosi alla potenza dello Spirito Santo, e nel rispondere a Dio con la preghiera, continuata durante tutta la

2.4.2)“La preghiera liturgica della Chiesa, con al centro l'Eucaristia, è accolta come fonte e culmine della preghiera e della vita di ogni consacrato: la S. Messa, preparata e prolungata dalla Liturgia delle ore, inserisce la vita concreta di ognuno nel mistero di Cristo e realizza, che si sia o no convocati insieme, l'essere un cuore solo e un'anima sola nella Comunità”.

Dal Direttorio:

2.4.2) “Ognuno sia consapevole che nella recita del Breviario in Comunità, in famiglia o anche da soli. si partecipa alla preghiera della Chiesa e all'efficacia della preghiera di Gesù, unico eterno e sommo sacerdote”.

Riflessione:

  • Prometto di dare fedeltà alla Liturgia delle Ore…

Noi viviamo in un tempo fortunato della Chiesa, dopo l’ultimo Concilio, che ha contribuito a ridare il giusto valore alla Liturgia e anche a ridare in mano a tutti il Breviario. Dice il decreto sull’”Apostolato dei laici” (16): “Ricordino tutti i laici che, con il culto pubblico e l’orazione, con la penitenza e la spontanea accettazione delle fatiche e delle pene della vita, con cui si conformano a Cristo sofferente, essi possono raggiungere tutti gli uomini e contribuire alla salvezza di tutto il mondo”. E l’introduzione alla Liturgia delle ore (27): “È cosa lodevole che la famiglia, santuario domestico della Chiesa, oltre alle comuni preghiere, celebri anche, secondo l’opportunità, qualche parte della Liturgia delle ore, inserendosi così più intimamente nella Chiesa”. La Liturgia della ore non è una preghiera privata, ma “una celebrazione ecclesiale, cioè appartiene a tutto il Corpo di Cristo, lo manifesta e influisce in esso” (Principi e norme per la Lit. delle ore, 20).

Pertanto fa riconoscere anche noi stessi nel corpo di Cristo, membra della Sposa di Cristo, la Chiesa, che condivide la sua preghiera. La mia parte non può farla nessun altro, sono chiamato io dal Signore; e devo cercare di pregarla con l’attenzione della mente e del cuore, affinché possa accompagnare ogni atto della mia vita e lo renda adorazione, servizio di Dio.

È una celebrazione, deve avere la dignità di una celebrazione. Quando è possibile è bene che sia una celebrazione comune, anche nella propria famiglia. Da “Principi e norme” (23): “I fedeli siano invitati e siano istruiti con opportuna catechesi a celebrare in comune, specialmente nei giorni di domenica e di festa, le parti principali della Liturgia delle ore. Attingano da questa partecipazione un autentico spirito di preghiera, e perciò con una idonea formazione siano guidati a comprendere i Salmi in senso cristiano, in modo da essere condotti a poco a poco a gustare e a praticare sempre più la preghiera della Chiesa”.

Il contenuto centrale della Liturgia delle ore sono i Salmi, che abbiamo ereditato dal popolo eletto, Israele. La Chiesa cristiana ne ha fatto, senza modifiche, la sua preghiera ufficiale. Dobbiamo avere il senso di essere entrati, per misericordia, nella fede e nella santità di un popolo eletto da Dio, per vocazione speciale tutto dedito al servizio di Dio. Attraverso Cristo, il Messia che è venuto assumendo la carne da quel popolo, attraverso Maria Santissima, le speranze cantate dai salmisti si realizzano e ai credenti di tutte le nazioni  sono dati i Salmi come preghiera. Nella nuova alleanza, il fedele loda e ringrazia Dio che gli ha rivelato il segreto della sua vita intima, che lo ha riscattato col sangue del suo Figlio, che gli ha infuso il suo Spirito. Le suppliche antiche diventano più ardenti dopo che la cena, la croce e la risurrezione hanno insegnato all’uomo l’amore infinito di Dio. Quello che trasforma i Salmi in preghiera cristiana è la dossologia del Gloria, che aggiungiamo sempre alla fine. Essa ci dà dei Salmi la lettura trinitaria. I Salmi, scritti prima di Cristo, prima della rivelazione del Padre e della sua divina filiazione, vengono dal Gloria trasformati nel loro compimento: ora è il Padre che parla, ora parliamo al Padre; ora è il Figlio, ora parliamo al Figlio; ora è lo Spirito del Padre e del Figlio che chiediamo per noi.

Mostrare il libro della Liturgia delle ore, o il libro piccolo che contiene soltanto le Lodi e i Vespri, o il volume Breviario in quattro volumi, a seconda della preparazione dell'aspirante).

… con la recita di Lodi e Vespri… 

Le Lodi e i Vespri sono le ore principali del Breviario. Dice la “Sacrosanctum Concilium” (n. 89): “Le Lodi, come preghiera del mattino, e i Vespri, come preghiera della sera, che secondo la venerabile tradizione di tutta la Chiesa, sono il duplice cardine dell’Ufficio quotidiano, devono essere ritenute le Ore principali e come tali celebrate”. E “Principi e norme” (40): “Si devono tenere in grandissima considerazione le Lodi mattutine e i Vespri come preghiera della comunità cristiana: la loro celebrazione pubblica e comune sia incoraggiata specialmente presso coloro che fanno vita in comune. Anzi, la loro recita sia raccomandata anche aai singoli fedeli che non possono partecipare alla celebrazione comune”.

Le Lodi mattutine sono destinate e ordinate a santificare il tempo mattutino. Dice San Basilio Magno di “non intraprendere nulla prima di essersi rinfrancati col pensiero di Dio, come sta scritto: <Mi sono ricordato di Dio e ne ho avuto letizia> (Sal 76,4); né il corpo si applichi al lavoro prima di aver fatto ciò che è stato detto:

<Ti prego, Signore. Al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t’invoco e sto in attesa> (Sal 5,4-5)”. Quest’ora, inoltre, che si celebra allo spuntar della nuova luce del giorno, ricorda la risurrezione del Signore Gesù.

I Vespri si celebrano quando si fa sera e il giorno ormai declina, “per rendere grazie di ciò che nel medesimo giorno ci è stato donato o con rettitudine abbiamo compiuto” (Basilio Magno). La nostra orazione, che diventa “sacrificio della sera”, ricorda la nostra redenzione. “Come ‘Sacrificio’ si può intendere sia quello che il Signore affidò, nell’ora serale, agli apostoli durante la Cena, quando inaugurò i santi misteri della Chiesa, sia quello del giorno dopo, quando offrì se stesso sulla croce al Padre per la salvezza del mondo intero” (Cassiano). Per orientare infine la nostra speranza alla luce che non conosce tramonto, alla fine del giorno “noi chiediamo la venuta di Cristo che ci porterà la grazia della luce eterna” (Cipriano).

-        … o altra ora del Breviario…

L’impegno riguarda propriamente la recita delle due ore principali di Lodi e di Vespri. È data la possibilità di un’altra ora del Breviario, nel caso capitasse di non riuscire un giorno a celebrare le Lodi e i Vespri. Si deve tenere presente ciò che dice la Chiesa, nella “Sacrosactum Concilium” (n. 94) sul “quando” recitare le ore: “Per santificare veramente il giorno e per recitare le ore stesse con frutto spirituale, nella recita delle ore si osservi il tempo, che corrisponde prossimamente al momento vero di ciascuna ora canonica”. Pertanto se proprio capita di non riuscire al momento opportuno, è meglio recitare un’altra ora più appropriata al momento. Non deve però diventare abituale questa sostituzione.

-        … in unione spirituale alla lode e all’offerta del Sacrificio Eucaristico.

Dice l’introduzione al Breviario (12): “La Liturgia delle ore estende alle diverse ore del giorno le prerogative del mistero eucaristico, “centro e culmine di tutta la vita della comunità cristiana”: la lode e il rendimento di grazie, la memoria dei misteri della salvezza, le suppliche e la pregustazione della gloria celeste”. Quando recitiamo le Lodi e i Vespri ci uniamo spiritualmente alla S. Messa. Se non possiamo andare, partecipiamo spiritualmente; se possiamo andare, la Liturgia delle ore ci prepara o ce la fa riprendere o prolungare negli altri momenti della giornata. Nella formulazione dell’impegno si sottolinea la lode e l’offerta: per la nostra celebrazione, non occasionale, ma fedele, quotidiana, della liturgia delle ore, queste azioni di Cristo e della Chiesa, entrano nella nostra vita, la rendono tutta un servizio di lode e di offerta a Dio, in comunione con tutti i credenti, con gli altri membri della Comunità, con tutti gli uomini chiamati alla salvezza.

Sappiamo che la preghiera di Cristo e della Chiesa è sicuramente efficace, perché si fonda sull’unico Sacrificio santo e accetto a Dio, il Sacrificio di Cristo perpetuato dalla Chiesa con la celebrazione dell’Eucaristia fino alla fine del mondo.

Domande:

  • Hai l’abitudine alla preghiera del mattino e della sera? - Conosci la Liturgia delle ore e sai recitarla?

  • Trovi difficili i Salmi e i cantici dell’Antico Testamento? - Sai dare valore alla preghiera comunitaria?

Riferimenti:

  • Schede n. 23 e 24 per la formazione

  • Sacrosanctum Concilium IV.

  • Principi e norme per la Liturgia delle ore.

  • Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte 34; Ecclesia in Europa n. 78.